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Writer's pictureLa maestra con gli occhiali rossi

Le cose che non ti dicono

Caro neoassunto, cara neoassunta, caro e cara supplente,


ci sono delle verità non scritte nella scuola che qualcuno (o qualcuna, nel mio caso) ti DEVE dire. Bisogna che io vi avvisi, oh voi ch’entrate, di lasciare veramente ogni speranza, in particolare su quello che segue:


1. I GERMI


Prima che i tuoi anticorpi si adattino alla quantità di germi (quanti? non è dato sapere) che troverai nella scuola (di ogni genere e grado), ci vorranno almeno un paio di anni. Non ti preoccupare, poi diventerai una specie di supereroe, mutante e radioattivo.


2. LE ORE DI LUCE


Finché non arriverà l’ora solare, scordati le ore di luce. Entrerai che il sole è appena alto sull’orizzonte e uscirai che la notte ti avviluppa. Se sei dracula o nord europeo, non avrai grossi problemi.


3. GLI ODORI


Quello che sento per i corridoi è:


- l’odore dei bagni

- un bambino che ha mangiato troppi fagioli

- è esplosa la fognatura?


Sono domande che ti farai, più volte durante una giornata. Comincerai a sentirti pazza al centesimo “non sono stato io!”


4. NO, NON SONO 3 MESI ESTIVI


Lo diciamo tutti gli anni, ma… finché non vedi, non credi! Facciamo un piano ferie come tutti, ma il nostro si può concentrare solo in estate. E che non ti venga in mente di prenotare il volo per Honolulu in un giorno fuori dal piano-ferie: la segreteria vorrà te proprio in quelle ore e non potrai rifiutarti.

Ok, forse sto esagerando… chi ha i soldi per andare a Honolulu?!


5. LA VERITÀ TI FA MALE LO SO


La brutale onestà di bambini e bambine ti arriverà come uno schiaffo in fronte: il tuo outfit, il tuo taglio di capelli, perfino le tue scelte amorose.

Preparati ai commenti più spietati.


6. L’APPICCICUME


No, a volte non vorrai sapere da dove viene quell’appiccicume sul banco. Sarà colla? Sarà quel progetto di arte dove i bimbi si sono divertiti tanto ma hanno fatto un macello?? Aspetta… ma oggi non avevamo arte!


7. LA STECCA VIENE DAL CIOCCO


O come si dice nel mio dialetto: la steca la ven dal zocc. Dopo i primi colloqui con i genitori, ti saranno chiare molte cose e tutto avrà senso. Nel bene e nel male.


8. LE DOMANDE CHE NON C’ENTRANO


I miei studenti le chiamano così ed esordiscono dicendo “Maestra, posso farti una domanda che non c’entra?”. Bravi che hanno capito cosa vuol dire andare fuori tema, ma dopo una spiegazione mirabolante con effetti speciali e coriandoli dal cielo e qualche salto mortale, quella mano alzata in ultima fila probabilmente ti chiederà “Ma qual è il tuo SECONDO colore preferito?”.


Non piangere… vuol dire che si ricorda qual è il primo!


9. MACCHIE SUI VESTITI


Ma da dove vengono? Cosa sono? Come ci sono finite sui miei pantaloni puliti? Queste domande non avranno quasi mai una risposta soddisfacente (o che non faccia venire un po’ di nausea).


10. LE SCUSE FANTASIOSE DEI BAMBINI


Una volta era il cane che ci aveva mangiato i compiti… ora i bambini sono mooolto più creativi. Da “mi hanno rubato lo zaino” (con lo zaino ancora sulle spalle) a “Il vento mi ha fatto volare via l’autorizzazione della gita” (per poi ritrovarla tutta accartocciata e un po’ oleosa in fondo a suddetto zaino).


11. LO HUMOR DEI TUOI STUDENTI


I bambini dicono cose che voi umani… il problema è che a volte sono volutamente spiritose mentre altre l’ironia è assolutamente casuale. Magari fanno ridere solo a te. Imparerai a trattenere una risata ed evitare di ridere nei momenti meno appropriati.


12. I CARTOLIBRAI TI CHIAMERANNO PER NOME


Probabilmente hai aiutato a finanziare la loro nuova Ferrari. Il numero di ore che passerai in cartoleria è direttamente proporzionale ai soldi (TUOI) che spenderai in “oh santo cielo quanto sono belle quelle stelline mi serviranno per un lavoretto”.


13. UN ALTRO SUPER POTERE: LA VESCICA DI ACCIAIO


Raziona la tua acqua e il tuo caffè. Allenati già da ora a trattenere la pipì. Fatti amica la collega della classe di fronte e la collaboratrice dal pugno di ferro. Dal momento in cui varchi la soglia della tua classe, non avrai modo di fuggire in bagno se non con un alleato.


14. LE ORE DI INSEGNAMENTO


Il monte ore che passerai effettivamente ad insegnare… non è di 22 ore a settimana! Prove di evacuazione, chiamate dal dirigente, interruzioni varie ed eventuali… preparati a fare un riassunto del riassunto del riassunto!


15. NON SOLO INSEGNANTI


Il mestiere dell’insegnante è come una matrioska. Durante l’anno ti ritroverai a fare: l’infermiera, la psicologa, la motivatrice, la life coach, la cheerleader, l’arbitro e milioni di altri ruoli. Non ti aspettare un pagamento extra!


16. IL MATERIALE DI FACILE CONSUMO


Pronto a rompere il salvadanaio? Sono finite le colle, le matite, i colori… se aspetti che la scuola te li comprerà il più presto possibile, fai in tempo a diventare vecchio. Vige il vecchio detto: chi fa da sé, fa per tre!


17. L’ANSIA DA FOTOCOPIATRICE


È una condizione clinicamente riconosciuta. Tra 3 minuti comincia la lezione e ti servono 24 copie di quel cruciverba così carino? E’ finita la carta. Devi assolutamente andare in bagno ma prima vorresti fare le copie dell’esercizio per casa? Si è incastrata la carta. Ah! E’ arrivato il tuo turno! La carta c’è, non è incastrata, che sia la volta buona? No, è finito il toner.

Ricordati, la fotocopiatrice sente la paura. Allenati a mascherarla.


18. L’EFFETTO LUNA PIENA


Fateci caso. La classe è più agitata, i bambini sembrano incontenibili. Ah, già! C’è la luna piena! Cambia il ciclo sonno veglia? O forse i nostri alunni sono in parte lupi mannari? Non lo sapremo mai, ma ci accorgeremo del cambiamento, state sicuri.


19. L’EXTRA


Per la maggior parte dei mestieri il giorno lavorativo finisce quando si esce dall’ufficio. Non per gli insegnanti. Correzione dei compiti fino a tarda notte, orari da cambiare, lezioni da preparare… “extra” sono le ore, non la paga! (Questo credo si sia capito, ormai).


20. PRENDERSI UN GIORNO LIBERO… È CAUSA DI MAGGIOR LAVORO


È normale prendersi un giorno libero, per salute, per un impegno, o semplicemente per staccare. Ma in un lavoro qualunque, ci si prende un giorno e il mondo continua a girare. Per un insegnante significa: preparare lezioni per chi lo/la sostituirà, includendo possibili scenari per preparare il povero supplente in tua assenza, stampare pagine di attività in più in caso qualcuno finisse prima del tempo. Capito perché prima del covid molti di noi venivano a scuola anche da malati? È più semplice!


21. È SEMPRE COLPA DELLA MAESTRA


Un bambino non sa fare la verifica? È colpa della maestra. Una bambina si comporta male in classe? È colpa della maestra. Quel bambino si distrae? È colpa della maestra, la lezione non è abbastanza interessante. C’è una certezza nel nostro mestiere: se qualcosa non va, è SEMPRE colpa della maestra!


22. NONOSTANTE I PRECEDENTI 21 PUNTI


Amerai il tuo lavoro! Sembra una pazzia, ma è veramente così. Noi insegnanti ci lamentiamo di un sacco di cose (e a ragion veduta!), ma alla fine di tutto, nulla ti può preparare a quanto realmente ti piacerà fare l’insegnante.


BUON ANNO A TUTTE E TUTTI!


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