ore 6.55: sveglia “Porca miseria non ho disattivato la sveglia di scuola” e si rigira dall’altra parte.
ore 10.00: si sveglia con mal di testa da troppo sonno ma con una palpabile soddisfazione di fondo. Dorme fino a tardi perché PUO’!
ore 10.30: si alza dopo aver scrollato tutte le pagine social che parlano di vacanze.
ore 10.35: beve caffè pensando che con il suo stipendio l’unica vacanza che può fare è da casa al parco. Le scende una lacrima nel caffè. Il famoso caffè amaro.
ore 10.40: si siede in giardino a leggere “Gita al faro” di Virgina Woolf e tutta una serie di libri rigorosamente non per bambini. Perché PUO’!
ore 10.45: pensa ad un riadattamento di “Gita al faro” per bambini e bambine di 10 anni perché è importante far appassionare gli student- ok, non ancora, è il 21 luglio. Non pensare alla scuola. Riprende a leggere.
ore 11.00: “certo che E. sarebbe perfetta per la parte di-“
ore 11.01: fa meditazione per dimenticarsi della scuola.
ore 11.20: va in bagno a mezza mattina, PERCHE’ PUO’!
ore 11.30: va al mare in quella spiaggia dove sa che non c’è il rischio di incontrare alunni.
ore 11.35: ha appena steso l’asciugamano e aperto il libro che sente un urlo che nemmeno Dario Argento nei suoi film più horror ci aveva pensato “MAESTRAAAA COSA CI FAI QUI AHAHAHAH IO NON VENGO MAI AL MARE DA QUESTE PARTI AHAHAHAH”
ore 12.00: la bambina in questione le racconta nei minimi particolari cosa ha fatto, chi ha visto, dov’è andata dal 4 giugno fino ad oggi. “Dov’è la mamma, tesoro?” “Ha visto che c’eri tu, è andata un attimo al bar e torna subito!”
ore 13.00: la mamma ancora non è tornata dal bar.
ore 13.30: con la scusa del pranzo e delle 3 ore da aspettare prima di fare il bagno si divincola dalla morsa bambina.
ore 13.35: “Maestra! Salve, scusi il disturbo vedo che sta mangiando, ma lei ci sarà l’anno prossimo?” “Ma io sono di ruolo…” “Sì, ma sa ahahah, siete tutti così precari ahahah e lei è così giovane ahahahah!”
ore 14.00: finisce di spiegare il funzionamento di concorsi ordinari e straordinari e superiperordinari e supplenze e MAD (che non penso sia un caso voglia dire “matto”) e GPS e GAE e altre sigle che Dario Argento ha ormai deciso di fare il regista di cartoni animati per bambini perché uno scenario così nemmeno nei suoi incubi.
ore 14.01: la mamma se ne va, confusa e con uno sguardo di ammirazione. O forse è pena?
ore 15.00: va a fare una passeggiata sulla battigia, rigorosamente con occhiali da sole e cappello parasole enorme, non per i paparazzi, ma per i bambinazzi.
ore 15.30: ha già incrociato e salutato tutto il collegio docenti. Riconosce i colleghi perché hanno tutti cappello e occhiali da sole. “Per i bambinazzi?” “Ovvio”
ore 16.00: messaggio sulla chat degli insegnanti “Un saluto dall’Austria!” seguono “bella!” “beata!” “ciaoooo” e innumerevoli cuori. Si era dimenticata di silenziare fino a settembre.
ore 17.00: incontra ex collega precaria, 26 anni, bianca come il latte, con un paio di tic nervosi che a maggio non aveva. “Ho appena finito il TFA, tra un mese ho l’orale, tra 20 giorni devo scegliere le scuole per le GPS, tra 11 giorni se la luna si allinea a saturno posso chiedere la disoccupazione.” Mentre parla fa un numero di gesti scaramantici con le mani che pare una ballerina di flamenco. "Spero di rivederti da noi a settembre." "Spero di essere viva, a settembre"
ore 18.00: decide di fuggire dal mare, come minimo il prossimo che incontra sulla battigia potrebbe essere il preside.
ore 18.30: messaggio da conoscente “ti va di fare qualche ripetizione di matematica, visto che ora NON FAI NIENTE?”
ore 18.31: lancia il cellulare nel mare.
ore 19.00: guarda il calendario. Il 21 luglio?! E dov’è finito l’ultimo mese?
ore 19.15: tornando a casa incontra numero 3 persone che le dicono "Allora? Questi tre mesi di ferie a spese nostre? Come vanno?" A questo punto della sua carriera può rispondere solo in due modi: con una spiegazione dettagliata di come funzionano le ferie degli insegnanti e del perché siano proprio d'estate, oppure con sottile ironia. "Soldi ben spesi, Armando!"
ore 19.30: comincia a piangere pensando che tra meno di un mese si ricomincia.
ore 20.00: ordina una pizza di consolazione. Nello spaziotempo estivo non ha orari e finisce sempre col pensare di fare la spesa quando i supermercati sono chiusi.
ore 21.00: ha finito una serie Netflix in due giorni, crede sia giusto cominciarne un’altra. PERCHE’ PUO’!
ore 2.00: si guarda tutto Stranger Things, parte 1 e 2. Vecna non è poi così diverso da un insegnante a fine maggio. Va a dormire, pensando che domani rifarà tutto da capo in una specie di “giorno della marmotta”. Sogna l’estero che non si può permettere, e pensa che quello strano mal di gola che ha… non sarà covid, dai. Non l’ha preso in 3 anni di bambini insalivati tutti i giorni addosso e lo prende ora, tridosata, mezza eremita, nel bel mezzo delle ferie?
No, dai.
NO!
Comments